Intervista ad un catering rivoluzionario
EVA BALESTRIERI (LE CUOCHE)
Raccontaci cosa era la vostra azienda prima di conoscere la WR.
La nostra azienda nasce per fare chef a domicilio: era un’azienda che non voleva fare grandi numeri e non voleva fare catering.
Si dedicava a fare un servizio rivolto a poche persone, curato in maniera impeccabile, tutto quello che con i grandi numeri era complicato realizzare.
Lavoravo con molti catering e quello che ho visto fare durante i servizi era esattamente quello che noi non abbiamo mai fatto e non abbiamo mai voluto fare, era impensabile per noi trasportare pentoloni di cibo già pronto.
Abbiamo risolto il nostro problema creando “Le cuoche per casa”.
Un servizio che a Piacenza, la nostra città, non esisteva, o meglio, lo facevano solo gli chef stellati a prezzi altissimi.
Così noi ci siamo poste in una fascia più accessibile, senza dover rinunciare alla qualità del servizio e della cucina, rivolgendoci ad un piccolo pubblico, soddisfacendo la richiesta di chi chiedeva uno chef a domicilio al prezzo di un buon ristorante.
Questo servizio era nato fondamentalmente dall’esigenza che avevamo di differenziarci dai nostri competitor facendo quello che ci piaceva fare.
Non abbiamo mai servito grossi banchetti, quello che facevamo era organizzare cene e piccoli eventi familiari, cucinando dal vivo.
Il problema è nato quando, le stesse famiglie che ci chiamavo quasi ogni mese per le loro ricorrenze, hanno cominciato ad avere così tanta fiducia in noi che ci avrebbero volute anche ai loro eventi più grandi.

Dopo aver rinunciato a qualcuno, non abbiamo più resistito, e ci siamo lanciate nei grandi eventi, senza avere la forza le energie e la struttura aziendale, in grado di sostenere dei numeri così alti. Praticamente facevamo grandi eventi con gli stessi mezzi che utilizzavamo durante le cene a casa.
Riuscivamo a replicare tutto ma con costi molto più alti rispetto ad un catering normale, perché ovviamente il numero di personale, chef e assistenti, e strumenti per la preparazione erano maggiori.
Negli anni ho lavorato in molti catering e sapevo quali erano gli sbagli che non dovevo commettere, ne ho visti tanti cadere, ma non riuscivo a trovare modelli vincenti da seguire, qualche azienda che fosse davvero all’avanguardia nella comunicazione e nel marketing.
Ho sempre tenuto delle tabelle molto precise del foodcost e del servizio che eroghiamo, avevo piena consapevolezza di uscite ed entrate, sapevo benissimo che i nostri servizi erano molto più costosi della norma, e per questo, mi dicevo, non ci compravano.
Non sapevamo come comunicare all’esterno la nostra differenza e non avevo l’autorevolezza per poter giustificare tanta differenza di costo. Solo in pochi riuscivano ad apprezzare questo valore.
Quello che mi mancava era la struttura aziendale, dal personale al piano marketing.
Ma soprattutto come diamine venire fuori ed emergere in una realtà fatta di catering storici con decenni di esperienza sulle spalle, e nuovi improvvisati che si lanciavano nel mercato senza arte ne parte.

Poi è arrivata la WR.
Poi abbiamo conosciuto la WR, e finalmente siamo venute fuori dal limbo.
Abbiamo deciso di entrare nel percorso TOP MIND, perché avevano bisogno di intraprendere una strada seria e fare di quello che ci piaceva fare il nostro punto di forza. E così è stato.
Abbiamo lavorato duramente, senza sosta.
Per un anno intero abbiamo fatto ricerche di mercato, mistery shopping sfrenato con le nostre dipendenti, e soprattutto grazie all’aiuto di Roberto e Stefano abbiamo dato una vera identità al nostro catering.
Abbiamo fatto un’analisi profonda, partendo da noi stesse e abbiamo capito che quello che non volevamo fare era proprio quello che facevano tutti gli altri catering: “portare il cibo ai matrimoni”.

Dalle nostre parti “il catering” è considerato di serie B rispetto alle cucine interne delle location. Ma quello che facevamo noi era ben altro. E il nostro desiderio più grande era proprio uscire dall’anonimato e riuscire a far percepire la nostra unicità.
Da qui è nato “L’anti-Catering”, sotto suggerimento di Roberto. Lui ci ha detto: ma perché se voi fate questo, avete sei chef e vi muovete con un personale così numeroso, non lo comunicate?
Dovevamo posizionarci in una fascia diversa dai nostri competitor: una CUCINA di alta qualità, che fa show-cooking, non trasporta cibo perché fa cibo espresso.
Abbiamo spinto molto tutta la comunicazione su questo aspetto e ci ha portato grandi risultati. Rispondiamo ad un’esigenza e ad una delle paure più grandi degli sposi: la qualità del cibo e del servizio di un catering. Con l’Anticatering abbiamo dato un nuovo volto al banchetto e abbiamo dato alla nostra città qualcosa che non esisteva: un servizio di ottima qualità, ad un livello alto.
Oggi devo dire cha hanno cominciato in diversi a non trasportare tutto il menù, ma siamo gli unici a farne il punto di forza e ad avere basato tutto su questo. Non scendiamo a compromessi.

Come è cambiata la vostra azienda.
Abbiamo davvero strutturato l’azienda.
Finalmente ognuno ha il proprio ruolo. Nessuno deve fare più 10 mansioni per ottenere una paga ragionevole.
Fare Catering come lo facciamo noi non è semplice, ci vogliono risorse di ogni genere, di personale e di strumenti.
Siamo partite cucinando a casa della gente per il compleanno della nonna, oggi possiamo gestire più eventi contemporaneamente, senza difficoltà.
Non devo fare appuntamento, scaricare il furgone, fare l’inventario, e sorridere il giorno del matrimonio. Finalmente abbiamo un team formato e preparato, e possiamo permetterci di pagare tutti con il giusto compenso.
Quali sono stati i miglioramenti.
Oggi io mi occupo di tutto il marketing della mia azienda, e della gestione degli appuntamenti con gli sposi. Dalla firma del contratto parte tutto il protocollo che accompagna gli sposi fino al giorno del matrimonio, ognuno ha la sua mansione affinché tutto venga gestito in maniera impeccabile.
Siamo più serene, e la nostra azienda migliora volta per volta.
Oggi faccio cose che anni fa erano impossibili, sono in anticipo di diversi mesi sulla preparazione della prossima stagione. E questo è sintomo di un miglioramento costante che vedo ogni giorno

Parlami dei numeri.
I numeri sono cambiati tantissimo. In positivo ovviamente. Sono aumentati.
I nostri appuntamenti sono aumentati in maniera esponenziale, abbiamo strutturato un protocollo di vendita laser, il numero dei matrimoni in due anni è aumentato… e la cosa ancora più bella è che abbiamo aumentato i prezzi del 20/30%.
Arrivano tantissimi contatti, non più dai portali… ci chiamano perché si parla di noi ora a Piacenza abbiamo la nostra autorevolezza.
Dopo i primi matrimoni si è scatenato il passaparola, abbiamo e stiamo raccogliendo ogni testimonianza da sfruttare a nostro favore.
Lavoriamo costantemente sul nostro “posizionamento” e oggi si vocifera che siamo il miglior catering di Piacenza.
Questo significa che, rispetto ai contatti freddi che arrivano dai portali, arriva un numero considerevole di richieste da contatti che conoscono già il nostro valore, sanno perché costiamo tanto e non dobbiamo fare i salti mortali in appuntamento.
Grazie alla WR non abbiamo solo raggiunto i nostri obiettivi, ma li abbiamo superati di gran lunga.
Abbiamo lavorato duramente ma ogni fatica è stata ampiamente ripagata!
In attesa dell’uscita ufficiale del secondo brand che abbiamo creato contemporaneamente a “L’Anticatering”, “UP, BUFFET VERTICALE”, ci godiamo i successi che stiamo vivendo, e puntiamo sempre più in alto!